Alex Mozart Nasce a Trieste il 12 aprile del 1926.
Il cognome fu italianizzato durante il periodo fascista, e per molti anni fu Marino Adolfo Alessandro Mozati. Solo molti anni più tardi per decreto Presidenziale fu ufficializzato in Alex
Mozart.
Dopo la guerra Alex termina gli studi e frequenta prima a Torino l’Accademia Albertina poi a Milano l’Accademia di Brera.
E’
allievo del pittore Gianfilippo Usellini e collabora con i maestri dello “spazialismo” soprattutto con
Roberto
Crippa.
NeL 1950 Alex Mozart parte per l’India, dove vive per una decina di anni nel nord del paese, si dedica alla pittura e anche alla scultura facendo anche un monumento in bronzo in onore del poeta
indiano
Michael Madhusudan Dutt.
Tornato dall’India Alex Mozart si stabilisce a Milano dove si cimenta come vignettista de “Il Giorno”. Sono vignette umoristiche che hanno come protagonista un piccolo raja indiano colto
nelle situazioni più disparate: al ristorante, sulle rive del Gange, in aereo, al museo d’arte contemporanea. In questi anni frequenta Piero Manzoni con il quale condivide una
visione molto critica verso i critici d'arte. Non riesce a riadattarsi al modo di vivere e di pensare occidentale (in cui 'l'avere' è più importante dell'essere) e attraversa un periodo
inquieto.
NEl 1964 parte per l'Australia dove vive per 5 anni circa, lavora nel mondo del Cinema: serie televisiva 'Skippy', controfigura dell'attore James Mason, e attore nella commedia 'Squeeze a
Flower', 1970, con Walter Chiari. E' in Australia che scopre il suo cosmo e comincia una nuova ricerca pittorica.
Appena tornato dall’Australia un suo quadro vince il primo premio in occasione del premio Modigliani istituito da un gruppo di critici (Bormio).
Ha lo studio in via Mercato a Milano, nella zona di Brera; assidui frequentatori sono il giornalista scientifico Sergio Angeletti e gli artisti Filippo De Gasperi, Roberto Crippa, Renzo
Bergamo, Franco Ghisotti e Raffaele Lattuada che definiscono l’atelier “il piccolo senato di Brera”.
Nel 1970 incontra la sua futura sposa, la scozzese Ruth, da cui nel 1972 ha una figlia Velda.
Alex Mozart entra nel gruppo dell’Astrarte, con Filippo De Gasperi, il fondatore, lo scultore Aimone Modonesi,Franco Ghisotti, Renzo Bergamo, e Raffaele
Lattuada. Nel 1979 gli viene conferito l’Ambrogino d’argento grazie alle sue ricerche artistiche intrise di ambientalismo.
Nel 1983 partecipa al
Festival Internazionale di Edimburgo. In tale occasione la casa automobilistica Renault lo incarica di
dipingere una sua
opera sul cofano del nuovo modello di auto per il lancio pubblicitario. A ruota anche la
Magirus Deutz si fa dipingere due camion e una betoniera.
Nel 1986 a Roma Alex Mozart, presso il Centro Letterario del Lazio, apre una mostra per non vedenti.
Nel 1996 il consorzio del BIM (Bacino Imbrifero Montano) di Sondrio commissiona ad Alex Mozart un totale di sette pannelli su legno per rappresentare la storia della Valtellina più uno
astratto esposto nella sala delle riunioni, mostra inaugurata dal Presidente della Regione.
L’artista espone nel 1998 al San Raffaele di Milano nel reparto di Chirurgia generale. L’iniziativa si ripete due anni dopo anche in Valtellina, nelle corsie del IV
padiglione dell’azienda ospedaliera “Eugenio Morelli” di Sondalo.
Nel 2004 i membri superstiti dell’Astrarte, Filippo Degasperi, Alex Mozart hanno rifondato il movimento chiamandolo la 'Nuova Astrarte'.
Nel 2004 viene pubblicate una tesi di Laurea dal titolo ‘ ALEX MOZART: RICERCA
FIGURATIVA E IMPEGNO ECOLOGICO’ (di Laura Bormolini, Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Lettere e Filosofia).
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Alex Mozart muore presso l'ospedale Morelli di Sondalo il 18 giugno 2008 e le sue ceneri sparse in mare, al largo del Golfo di Baratti.
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